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Scout

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Lo scautismo a Gattinara, fazzolettone scozzese, era presente fin dagli anni 50, per iniziativa di D.Carlo Pelizzaro. Di quei tempi esistono pochi ricordi, e l’eco lontana di leggendarie imprese in bicicletta per le strade del Piemonte e della Lombardia. Qualcuno ricorda persino un campo sulle scogliere della Liguria. Purtroppo nel 1957 quell’esperienza fu chiusa, soprattutto per la  mancanza di capi locali.

Il Gruppo scout Gattinara 1°,  in verdenero, allora ASCI, risorse nel 1964, questa volta per iniziativa di una banda di ragazzi incoraggiati dal Vicario Mons. Francese. L’anno successivo si costituì il Clan dei Rovers, che fu il punto saldo del funzionamento del Gruppo.

Qualche anno dopo , con la fondazione dell’ AGESCI, anche le ragazze entrarono nel Gruppo, con una tradizione che è viva tuttora.
Nel 1975 , dopo una breve esperienza di doposcuola per bimbi in difficoltà, ecco il Branco dei Lupetti, con le prime Vacanze di Branco in una baita sopra Quarona.

Da allora di strada ne abbiamo fatta tanta, e non solo in senso metaforico. I fazzolettoni verdenero in questi trenta e passa anni sono stati   presenti ovunque: dai campi nazionali scout in giro per l’Italia a Kandersteg varie volte. In Germania, in Francia, ad Auschwitz e a Mauthausen. Al terremoto in Friuli e all’alluvione di Belluno o di Vallemosso, a Czestokowa e a Parigi con Papa Giovanni Paolo 2°. E’ tutta una storia di avventura, di impegno e di solidarietà che ha lasciato un segno a diverse generazioni di ragazze e ragazzi di Gattinara. Oggi vediamo già i loro figli nelle nostre Unità, simbolo di una continuità preziosa. E nella società civile locale ritroviamo in prima fila dei nomi che ricordiamo benissimo ragazzini a cantare attorno al fuoco di bivacco, marciare fradici sotto la pioggia, o a costruirsi un tavolo con  nodi, corde e travi.

Piccole cose di ieri che hanno educato gli uomini di oggi. Purtroppo qualcuno è rimasto sulla strada in modo drammatico: questo ci deve essere stimolo a proseguire il nostro servizio con entusiasmo nel tempo; proprio quando si accentua sempre più la crisi del mondo giovanile, o almeno così dicono… Forse non è completamente vero, perché noi conosciamo giovani che sanno vivere l’avventura della propria vita, generosi e fortemente motivati.

Il futuro  è loro.