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Qualche cenno storico…

Qualche cenno storico…

Storia urbana della città

(Tratto da La conservazione delle architetture di Mercurino Arborio Gattinara e della sua famiglia, Andrea Caligaris, Associazione Culturale di Gattinara 2016)

 

L’entità territoriale del Comune di Gattinara trova la sua origine nell’aggregazione dei territori di alcuni villaggi alto-medievali (Rado, Gattinara, Locenello, Mezzano, Sottomonte, Loceno) che nel 1242 vennero riuniti dal governo comunale di Vercelli per la formazione del Borgo franco. L’abbandono delle antiche residenze e l’asportazione dei materiali utili per costruire le nuove case fu la causa della totale scomparsa dei mansi antichi e delle loro strutture edilizie; restarono invece chiese e castelli.

La definizione delle linee di confine con i comuni adiacenti di Romagnano, Serravalle, Lozzolo, Roasio, Rovasenda, Lenta, Ghemme fu il risultato di controversie secolari e portò alla presente situazione; la superficie catastale del territorio è di 33,65 Kmq. di cui circa otto di terreni collinari, e il rimanente di pianura.

La fondazione del borgo fu il momento cruciale di tutta la storia del territorio e della popolazione che lo occupò stabilmente. Nell’ultima settimana del dicembre 1241 la Credenza, cioè il Consiglio della Repubblica comunale di Vercelli, preparando il programma politico per l’anno nuovo, deliberò uno statuto per il quale veniva deciso di far costruire un borgo franco presso la pieve di Gattinara.

[…]

Il nome del futuro ente sarebbe stato Borgo della Pieve di Gattinara, in quanto veniva compresa nell’area interna al fossato la chiesa plebana di S. Pietro che da almeno 80 anni era diventata la sede centrale della pievania comprendente i territori e le popolazioni di Rado, Gattinara, Lozzolo e Roasio. Essa era la sola costruzione esistente sui 26 ettari dell’impianto originario del borgo, tracciato secondo un piano a scacchiera. Il disegno del nuovo borgo, perfettamente geometrico, diviso in 12 isolati rettangolari, prevedeva una localizzazione leggermente diversa da quella poi realizzata. Il rigido disegno mal si adattava alle condizioni altimetriche del terreno circostante la pieve. Sul lato est infatti è presente un grande terrazzamento naturale degradante verso il basso e verso il fiume Sesia. Gli urbanisti decisero quindi di ruotare il disegno portandolo più a sud di quanto previsto, e inglobando la pieve di S. Pietro non più in piazza (come a Borgomanero, Crescentino ecc.) ma nell’isolato nord est, con una diversa inclinazione della facciata della chiesa rispetto all’asse nord-sud del borgo, con una rotazione di 7 gradi.

[…]

La formazione del borgo di Gattinara da parte del Comune di Vercelli ebbe un preciso scopo primario, quello di sottrarre il dominio di un territorio di frontiera alla signoria dei vassalli vescovili e quindi al Vescovo che era il titolare del dominatus dei villaggi di Rado e Gattinara; scopo secondario era quello di fornire un’area protetta di appoggio e rifugio alle forze vercellesi nella difesa dei guadi del Sesia.