La Via Crucis è sempre un momento di profonda riflessione personale e comunitaria.
A guidarci con le loro riflessioni, sono stati gli animatori dell’oratorio e la corale giovani.
Attraverso le testimonianze di Giuda, Maria, Giacomo, Veronica, Giovanni e Pietro, coloro che avevano seguito Gesù, ci hanno fatto riflettere sulla nostra natura umana che si entusiasma per i grandi ideali, ma che cade di fronte alle tentazioni del mondo e alla paura. Ma Dio ha compassione della nostra fragilità e fiducia nella nostra capacità di migliorare. E così sceglie sempre di darci una nuova possibilità. Non vuole umiliarci, ma vuole farci diventare umili per prendere seriamente il cammino di fede senza nasconderci che “chi vuol essere mio discepolo prenda la sua croce ogni giorno e mi segua“.
Come ormai da anni, la santa Messa del giovedì santo che ricorda l’istituzione dell’Eucarestia, vede coinvolti i bambini che riceveranno la Prima Comunione nella lavanda dei piedi.
Questa volta, non sono stati scelti 12 bambini a rappresentare gli apostoli, ma sono stati coinvolti tutti e 40, maschi e femmine. Infatti sono loro i nuovi discepoli che hanno scelto di conoscere e seguire Gesù attraverso il loro cammino catechistico.
Uno spazio è stato riservato anche ai ragazzi della Cresima che hanno abbellito la cappella della reposizione portando dei vasetti di fiori.
Quest’anno la testimonianza missionaria è stata affidata ad una giovane famiglia composta da Paolo, Beatrice (ostetrica) e dal piccolo Giacomo.
La loro esperienza in Africa, per la precisione in Angola, è stata vissuta col Cuamm.
Sia per Paolo che per Beatrice l’amore per l’Africa è nato prima dell’esperienza fatta come famiglia e si può dire che proprio grazie a questo si sono incontrati.
In una maniera molto semplice, Paolo ha raccontato l’anno vissuto a Chiulo, le difficoltà incontrate, ma soprattutto di quegli incontri che ti fanno bene al cuore e te lo cambiano.
Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Due essenzialmente gli obiettivi:
Vengono coinvolte nelle iniziative soprattutto le fasce più deboli della popolazione, in particolare le mamme e i bambini, con programmi di cura e prevenzione, interventi di sviluppo delle strutture sanitarie, attività dedicate ai malati (HIV/Aids, tubercolosi e malaria), formazione di medici, infermieri, ostetriche e altre figure professionali.
Per la seconda volta quest’anno, in oratorio si è giocato col Vangelo.
Un pomeriggio particolare dove, attraverso il gioco, si vive il Vangelo e lo si comprende meglio. Questa volta il brano riguardava la Passione e morte di Gesù.
I bambini e ragazzi, attraverso un percorso composto da sette tappe, hanno ripercorso il cammino sofferente di Gesù a partire dall’ultima cena, verso il Golgota, fino a giungere nel sepolcro.
Un’esperienza di gioco che si è tradotta, nella seconda parte del pomeriggio, in un’attività più meditata in preparazione della santa Messa. Infatti, partendo dalla rottura di un vaso di terracotta, si è proseguita la riflessione sul peso dei nostri peccati e sulla richiesta di aiuto attraverso la preghiera.
Anche i bambini e i ragazzi del catechismo hanno contribuito nell’animazione delle varie Vie Crucis di questo periodo di Quaresima.
Lo scopo è quello di accompagnare Gesù nel suo cammino verso il monte Calvario, luogo della sua crocifissione. Attraverso le varie stazioni si impara a stare con Gesù e a scoprire quanto è grande è l’amore di Dio per noi e fino dove arriva: alla morte in croce.
(Tratto da La conservazione delle architetture di Mercurino Arborio Gattinara e della sua famiglia, Andrea Caligaris, Associazione Culturale di Gattinara 2016)
Autoritratto di Pietro Delmastro, 1820 ca.
L’architetto Pietro Delmastro nacque a Gattinara il 23 giugno 1792 da Vincenzo Delmastro ed Angela Caligaris; fu il settimo di otto figli, e viveva con la famiglia nel quartiere di S. Pietro, oggi sull’angolo tra corso Valsesia e via Cardinale Mercurino.
Compì i suoi studi all’Accademia Albertina di Torino; prestò il servizio militare come ufficiale di cavalleria e soggiornò probabilmente a Roma per motivi di studio, che all’epoca era d’uso per la formazione classica dei giovani architetti e si apprestò ad iniziare la sua attività professionale in Vercelli.
Intorno al 1820 iniziò i lavori di ricostruzione della chiesa parrocchiale di S. Pietro in Gattinara, unitamente alla nuova costruzione della chiesa parrocchiale dell’Assunta di Albano Vercellese. Oltre a S. Pietro, in Gattinara progettò e realizzò la facciata della chiesa di S. Marta nel 1844 in stile neoclassico, con colonne e lesene di ordine ionico.
Sempre a Gattinara, progettò e realizzò il nuovo palazzo Arborio Gattinara (oggi Municipio) e sul finire della prima metà del secolo XIX, le scuole comunali di piazza Castello, oggi modificate dai pesanti interventi effettuati.
A Vercelli progettò l’Ospizio della carità, il cimitero di Biliemme, i palazzi Arborio Gattinara, il primo Tempio israelitico (1833), gli alloggi dei carabinieri, la sistemazione della contrada di S. Maria Maggiore, Palazzo Avogadro di Quinto (1827) nonché diverse residenze private. Ad Albano Vercellese realizzò la chiesa parrocchiale; a Bianzè il mulino comunale ed a Lenta il cimitero, oltre a diverse opere idrauliche in tutto il vercellese.
Interessanti sono i suoi progetti di giardino all’inglese che pensò, e solo in parte realizzò, per i palazzi Arborio Gattinara di via Duomo in Vercelli, Arborio Gattinara in via P. Lucca e Avogadro di Quinto, sempre in via Duomo.
Particolare del giardino “all’inglese” del disegno del Delmastro.
Fin dall’inizio della sua professione si domiciliò in Vercelli, dove aprì il suo studio pur mantenendo la residenza a Gattinara, dove compare ancora in famiglia a 35 anni celibe, nello stato delle anime del marzo 1825.
A soli 28 anni predispose quindi il progetto della chiesa di S. Pietro, opera che lo impegnò fino alla fine dei suoi giorni e che verrà poi portato a termine solo dopo la sua morte, venendo realizzato in più fasi, secondo le disponibilità economiche del borgo. Morì a Vercelli il 13 aprile 1863, lasciando eredi i suoi fratelli e nipoti.
Progetto per il nuovo altare maggiore della chiesa di S. Pietro, 1851
Domenica 18 marzo, si terrà il ritiro zonale di quaresima organizzato dal gruppo di Azione Cattolica.
Avrà il seguente programma:
ore 10.00 ritrovo presso la Chiesa parrocchiale di San Pietro
ore 10.30 Santa Messa
ore 11.20 trasferimento presso i locali dell’oratorio
ore 11.30 lectio divina
ore 13.00 pranzo conviviale presso il ristorante “L’antico rifugio”
ore 15.00 adorazione eucaristica e recita dei vespri
ore 16.30 congedo
Si prega di comunicare la partecipazione al pranzo entro il 12/03/2018 a Michela Petterino 338-4604474 o a Patrizio Petterino 338-8823704
Domenica 25 febbraio è il turno dei ragazzi del catechismo di prima media ricevere un segno particolare che li aiuterà a proseguire il loro cammino di fede.
Ed ecco una patente di guida originale che segue le regole fondamentale di un buon cristiano: i 10 comandamenti.