Domenica 29 gennaio 2019, durante la santa messa delle 10.30, sono stati festeggiati gli anniversari di matrimonio.
Un momento di festa per ricordare l’importanza della famiglia e l’impegno che ci vuole per mantenerla unita.
I festeggiati sono:
60 anni Gianfranco Lamberto e Rosella Travostino; Umberto Bozzotto e Ines Sodano
59 anni Gianni Uslenghi e Franca Monti
55 anni Giuseppe Franzon e Maria Barolo; Valter Baldin e Elisa Padovan
50 anni Giorgio Pareti e Luciana Demarin; Renzo Colletto e Liliana Sodano; Piero Vegis e Piera Vaccino; Bruno Conti e Maria Grazia Zani
47 anni Giuseppe Petterino e Rossana Savino
40 anni Giuseppe Gavinelli e Giuliana Demarin
30 anni Ugo Valloggia e Maria Marotta
25 anni Alberto Dellavalle e Flavia Biancotto; Gianluca Valeri e Elena Piga
20 anni Rosario Biondo e Anna Maria Formentin
10 anni Giovanni Veglia e Patrizia Giordani; Simone Baruscotti e Silvia Dellerra
Sposi 2019 Samuel Motterle e Letizia Dossena; Sergji Didoryk e Victoria Mihailo
Carissimi,
nello scorso mese di novembre ho avuto la possibilità di partecipare ad un pellegrinaggio in Terra Santa organizzato dalle diocesi di Vercelli e di Biella. Oltre che la terra di Gesù, scopo del nostro pellegrinaggio era anche visitare i luoghi dove il primo vescovo di Vercelli, Sant’Eusebio, fu esiliato per cinque anni a causa del suo impegno di difensore della fede contro l’eresia Ariana sostenuta dell’imperatore romano Costanzo. Fu da quei luoghi santi, secondo la tradizione, che il vescovo Eusebio portò due statue della Madonna, una ad Oropa e l’altra a Crea. In una lettera che Sant’Eusebio da Bet She’an, luogo della sua prigionia a trenta chilometri a sud di Nazaret, scriveva ai cristiani di Vercelli, possiamo trovare profonde riflessioni che ci preparano al Natale.
“Vi scongiuro di custodire la fede con grande vigilanza, di conservare la concordia, di pregare con frequenza e di ricordarvi di noi affinché il Signore si degni di liberare la sua Chiesa che soffre su tutta la terra”
Fede, concordia e preghiera. Un tema che Eusebio ripete continuamente ai suoi fedeli per confermarli nella loro testimonianza del Vangelo. Purtroppo questa esortazione sembra che sia “voce che grida nel deserto”. Tutti cerchiamo la pace ma siamo sopraffatti da continue parole di odio, di paura, di rancore gli uni verso gli altri. Sempre nella Bibbia leggiamo che chi semina vento raccoglie tempesta. E proprio a Betlemme, dove gli angeli cantarono “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama” c’è il simbolo dell’odio tra le genti. Un muro di cemento alto otto metri che divide due popoli che da migliaia di anni sono in guerra l’uno contro l’altro. Sono convinti che la pace si conquista con la violenza. E’ il mondo, compresa la nostra cara Europa che vuole dirsi cristiana, che non ascolta le parole di Eusebio che invita alla fede, alla concordia e alla preghiera. Il mondo che ancora crede di costruire la pace con muri e reticolati. “Dove c’è un muro – ripeteva continuamente il santo Papa Giovanni Paolo II – c’è chiusura di cuore. Servono ponti, non muri.”
Sarà questo un Santo Natale di fede, concordia e preghiera? Lo auguro a tutti voi.
don Franco
Potrete trovare il nuovo numero del bollettino parrocchiale in tutte le chiese.
Mi chiamo Salvatore Giangreco, sono nato a Vercelli nel 1988 e sono residente a Caresanablot. Ho frequentato l’Istituto Tecnico Industriale Statale a Vercelli con indirizzo informatico.Appena terminati gli studi superiori ho iniziato subito a lavorare; fra i miei più svariati lavori ricordo quelli più significativi: barista, arbitro di pallavolo presso la associazione FIPAV e insegnante di Religione. Nel 2016 ho conseguito la Laurea in Scienze Religiose.
L’inizio della storia e l’origine della mia vocazione.
La mia vocazione è nata quando da bambino facevo il chierichetto nella Parrocchia del Santissimo Salvatore a Vercelli e in Cattedrale. Nel servizio all’altare e nella preghiera cresceva in me il desiderio di diventare prete. Questo aspirazione del cuore è rimasta costante in tutto il mio percorso di studi. Tra la terza e la quarta superiore, per la prima volta, ho messo in discussione la mia vocazione al sacerdozio; avevo iniziato a domandarmi se ciò che sentivo dentro di me fosse realmente la chiamata di Dio o solamente un mio desiderio. La svolta decisiva avvenne durante un’omelia, quando il prete disse: “ma voi cosa volete fare della vostra vita? Quali sono i progetti per il vostro futuro?”. Queste domande risuonavano nella mia mente, finché un giorno ho fatto un incontro fondamentale: l’Arcivescovo emerito di Vercelli, padre Enrico Masseroni, il quale mi aiutò nel discernimento vocazionale. La conferma decisiva di questa speciale chiamata l’ho ricevuta dal nostro attuale Arcivescovo, mons. Marco Arnolfo.
La vita nel seminario.
Noi chierici del seminario di Vercelli viviamo e studiamo nel seminario diocesano di Novara dove la comunità è decisamente più numerosa e si possono condividere le gioie e le fatiche del percorso.
La giornata tipica è strutturata nel modo seguente: sveglia comunitaria 6:35, alle 7 ci troviamo in cappella per la preghiera delle Lodi e la celebrazione della Messa. Alle 7:45 colazione, della 8:30 fino alle 9.15 meditazione individuale sulla Parola di Dio, dalle 9:25 fino alle 12:50 lezione, alle 13:00 recita dell’Angelus e pranzo. Il pomeriggio dedicato agli studi o lavori comunitari si conclude con la recita dei Vespri. Dopo la cena viviamo l’ultimo momento di preghiera della giornata attraverso la recita del Santo Rosario.
Passioni e tempo libero.
Quando gli impegni di studio o di preghiera lo permettono amo a dedicarmi ad alcune delle mie attività preferite: calcio, pallavolo, lettura di testi spirituali e qualche passeggiata fra la natura con i miei compagni.
Un messaggio per i giovani.
Noi giovani apparteniamo a una società che ci insegna a vivere nel provvisorio; tuttavia non dobbiamo aver paura dei “per sempre” che possono renderci davvero felici. Auguro a tutti voi di trovare il coraggio di dire SI e di seguire la vostra vocazione sui passi del Vangelo: solo così vi sentirete pienamente realizzati!
Una delle frasi che da sempre mi accompagna è:“Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo ” che fu pronunciata dal grande papa San Giovanni Paolo II.
Salvatore Giangreco
Dodici anni di presenza in oratorio di don Jarek permettono di imparare a conoscerlo in tutti i suoi aspetti.
Al suo arrivo, nel 2007, siamo stati tutti concordi nell’affermare “assomiglia a Babbo Natale!!!” e per conquistarci si è rivelato un cuoco provetto: come dimenticare la pasta panna e funghi, il pollo alle mele, le fagiolate, le salsizie polacche o le sue invenzioni.
Quindi per rispondere alla domanda “chi è don Jarek?”, faremo un elenco di qualità e difetti come se si trattasse di una lista di ingredienti senza i quali non avremmo il nostro don.
Per fare un don Jarek occorrono dosi di:
– Sensibilità
– Orgoglio
– Disponibilità
– Testardaggine
– Emotività
– Patriottismo
– Generosità
– Ansia
– Irascibilità
– Tendenza a guardare le apparenze, i numeri
– Impulsività
– Confusione
– Fiducia
– Cultura
– Humor
– …
Ognuno di noi potrà avere un’esperienza diversa di don Jarek, ma di sicuro nessuno potrà dimenticare i numerosi video in qualsiasi lingua che ci ha presentato durante gli incontri del martedì, le infinite parole italiane inventate, la disponibilità al dialogo o al confronto su temi scottanti e la sua voglia e impegno per avere un oratorio inteso come ambiente educativo in cui il suo gruppo di animatori è di fatto protagonista.
Grazie don Jarek, ci mancherà la tua colossale presenza e ricordati che i tuoi ragazzi ti vogliono bene.
Gruppo animatori dell’oratorio
In qualità di vice-presidente del Consiglio Parrocchiale porgo, a nome di tutti i parrocchiani e del parroco Monsignor Franco Givone, il nostro più caro ed affettuoso saluto a don Jarek Dobkowski, che è stato per 12 anni vice-parroco di San Pietro Apostolo di Gattinara, proseguendo nel sostegno alla nostra parrocchia anche quando è stato nominato parroco a San Giorgio di Lozzolo.
Sapendo che per Lui è stata la più lunga presenza tra le 18 parrocchie in cui ha operato dall’inizio della sua attività pastorale nel 1987, spero che il nostro ricordo rimarrà il più incisivo nel suo cuore.
Da parte nostra posso affermare che don Jarek ha portato diverse idee innovative nello svolgimento della pastorale parrocchiale, sapendo integrarsi molto bene con i parrocchiani e con don Franco.
Proficua e costante presenza nell’oratorio, che gli era stato affidato, ha saputo tenere uniti i gruppi di giovani che lo hanno frequentato, accettando anche ragazzi non sempre costanti nella professione di Fede, cercando comunque di tenerli legati all’ambiente oratoriano con attività ludiche e culinarie, nella speranza che la fiammella tenuta accesa possa un domani generare un fuoco vivo e duraturo.
E sul suo esempio rivolgo un invito ad unire tutte le forze presenti nella nostra parrocchia a continuare sulla strada da Lui intrapresa, per non perdere il raccolto che don Jarek ha seminato.
Ma don Jarek non è stata una presenza solo tra giovani e ragazzi, si è prodigato in tutta la pastorale parrocchiale, per tutte le fasce di età è stato un valido sostegno per il nostro don Franco,
La sua mancanza, caro don Jarek, si farà presto sentire.
Ecco perché concludo con l’augurio che il più bel ricordo di don Jarek per la nostra parrocchia sarà l’impegno di noi tutti a rimboccarsi le maniche per rendere meno traumatica la sua partenza.
Grazie di cuore don Jarek a nome di tutti i parrocchiani e di don Franco ed un augurio che possa trovare, nella sua nuova sede, un ambiente accogliente e persone volenterose.
Patrizio Petterino
Inizio con una confidenza: le emozioni che sto provando in questi giorni sono davvero forti e quasi travolgenti. Spero di arrivare alla fine di questo intervento. Spero abbiate capito che sono tutt’altro che burbero.
In queste settimane vivrò tante novità, tanti incontri, tante nuove conoscenze. Devo, con la decisione del vescovo, affrontare una realtà nuova, molto complessa e tanto impegnativa. Lo faccio in spirito di obbedienza e con molto entusiasmo.
Dall’altra parte ci sono i ricordi e il distacco da due comunità, principalmente da quella di san Pietro a Gattinara in cui sono stato 12 anni; due realtà tanto amate, che continuo ad amare e che non smetterò di amare. Dunque, potete immaginare, sono tante le cose che affido al Signore, ogni giorno, ed è proprio necessario farlo per non restare, non rimanere superficiale.
Anche per questo, salutare, parlarvi di me, è tanto doveroso, ma diventa faticoso.
Dunque superando tutto questo vorrei condividere alcuni pensieri che nascono dal profondo e che esprimono la mia gratitudine, la riconoscenza, il ringraziamento per questi 12 anni di rapporti intensi, di lavoro e di esperienze significative ed indimenticabili.
Ritengo sia importante in questo momento ricordare il passato, rinfrescarlo per essere consapevoli, coscienti ed aggiornati di tutto quello che si lascia e si consegna: è un esercizio che fa bene, che edifica, che costruisce !
Non voglio fare l’elenco di ciò che abbiamo fatto insieme, di ciò che abbiamo vissuto, sia a livello di parrocchia, ma soprattutto con i giovani. Sarebbe un elenco lungo, ma anche facile da stilare perché basterebbe sfogliare le agende.
Invece trovo più incoraggiante trasformare questo elenco in una riflessione.
12 anni fa arrivavo qui con una lunga, positiva e forte esperienza missionaria in Terra Santa. Terra particolare, le emozioni legate ai luoghi santi sono uniche ed influiscono tanto sulla persona.
L’impatto iniziale non è stato semplice. Durante il primo anno ho incontrato alcune difficoltà: la situazione dell’oratorio richiedeva un approccio diverso, più deciso, più fermo, più autorevole e … tanto diverso da quello a cui ero abituato in Libano o a Robbio. Posso dire di esserci riuscito. Ho toccato però con mano la fatica educativa e ho dovuto affrontare anche qualche incomprensione.
Per contro, e lo dico con tanta forza, dall’inizio ho avuto il pieno appoggio e il sostegno di don Franco. Così pian piano i ragazzi, giovani, diventavano protagonisti, positivi, dell’oratorio e si sono lasciati coinvolgere, con entusiasmo e impegno, nella proposta educativa.
In particolare, una realtà che ho vissuto come dono speciale è stato quello dei martedì dei giovani. Un incontro settimanale. Una partecipazione continua che dura da 12 anni, soddisfacente e condivisa. Penso che don Bosco gioisca di questo!
Animatori ed educatori che spendono un sacco di tempo per i più piccoli, che donano tanta gioia attraverso la loro passione e la loro dinamicità.
L’oratorio è una proposta vincente: non è un parcheggio, non è una tabina, ma un ambiente educativo in cui il tempo permette di liberare le energie più belle dei ragazzi e li proietta nell’età adulta ricchi di un bagaglio importante di fede e umanità.
In questi anni, praticamente dall’inizio, ho sperimentato tanta simpatia e grande appoggio da parte di diversi parrocchiani. Permettetemi di fare tre esempi.
1- durante l’organizzazione del pranzo di don Bosco, mi sono rivolto a un supermarket per l’acquisto degli affettati e, al momento del pagamento, il responsabile, ex-allievo salesiano, mi disse che aveva già pagato don Bosco.
2- in un altro supermarket, per le ordinarie spese per l’oratorio, quando mi sono avvicinato alla cassa qualcuno mi toccò la spalla. Era una signora che mi diceva che avrebbe pagato lei.
3- un giorno, in una ditta, il proprietario mi disse di aspettare un momento. Al suo ritorno mi consegnò una busta con un’ingente somma per l’oratorio.
E così potrei continuare ricordando le centinaia di pizze offerte, e così via.
Vedevo quello come un segno della forte consapevolezza delle persone che il campetto dell’ oratorio è terreno di crescita, di maturazione, di formazione e costituisce una promessa per il futuro, per il futuro dell’intera comunità. È stata per me un’esperienza personale tanto arricchente dalla quale ho imparato tanto.
Concludendo vorrei formulare un augurio per il cammino promettente, che continua, che prosegue. Un cammino che continua perché ci sono le risorse nuove, le capacità umane, la disponibilità delle persone, perché le cose vanno bene o vanno male … ma soprattutto il cammino è promettente perché con noi cammina il Signore Gesù, che è garanzia di continuità della nostra fede, grazie anche al lavoro educativo svolto da una comunità a partire da don Franco aiutato dal chierico Salvatore, dai catechisti, dagli animatori e da tutti coloro che si impegnano perché credono in questi valori.
Per tutto questo dico grazie al Signore, per l’intensità e la bellezza di questi anni; dico grazie a Gesù per tutti voi, in particolare per i giovani, gli animatori, i ragazzi, per le catechiste e tutti gli amici dell’Oratorio.
Ringrazio:
– le autorità, il Sindaco con il suo consiglio, per avermi conferito la cittadinanza onoraria…ne vado molto fiero.
– Le associazioni come gli Alpini, le ex-allieve, tutti coloro che sono coinvolti nella gestione del Cortile delle suore, le suore salesiane con la loro simpatia e incoraggiamento. Non ci sono più tra noi, ma hanno condizionato tanto il miei primi passi in oratorio
E infine, non perché sia il meno importante, anzi, un ringraziamento particolare, speciale a don Franco, per la sua grande capacità di apertura, di cui solo noi missionari siamo capaci, per la fiducia riposta in me dall’inizio e per il supporto, per il rispetto della mia autonomia di azione.
Grazie.
Don Jarek
N Premio | DESCRIZIONE | MARCA | BIGLIETTO N. | |
85 | Spilla
|
Swarovsky | 0057 | |
19 | serviziobicchieri 6 p AVF 18
|
Orrefors | 0059 | |
99 | portauovo 3 p
|
0069 | ||
60 | Gemelli
|
Swarovsky | 0145 | |
65 | Mestolo
|
Christofle | 0178 | |
26 | flute azzurrato 12 p
|
0199 | ||
78 | Vassoiocristallo
|
0210 | ||
80 | 2 calici da cocktail cristallo
|
Orrefors | 0301 | |
84 | Spilla
|
Swarovsky | 0305 | |
8 | sottopiattineri 6 p
|
Wedgwood | 0316 | |
89 | Teatrino
|
Swarovsky | 0389 | |
14 | servizio da the 6p
|
0533 | ||
52 | coltelli da tavola 8 p
|
0536 | ||
44 | calici flute 6p
|
Alessi | 0569 | |
90 | Bottiglialiquore
|
0668 | ||
28 | postotavola 1 p
|
Christofle | 0733 | |
50 | bicchieri cognac
|
Cristal Sevres | 0753 | |
15 | servizio da caffè 6p + lattiera
|
0757 | ||
82 | 2 cuscini set
|
0767 | ||
33 | sottopiattibluservizio 6 p
|
1002 | ||
16 | servizio da caffè 6p + zuccheriera
|
1044 | ||
21 | caffettiera + lattiera + zuccheriera
|
Christofle | 1072 | |
57 | bicchieri cocktail 6p
|
1233 | ||
93 | Portacenere
|
Cristal Sevres | 1279 | |
20 | zuccheriera +cremiera+ piattini 6p
|
1377 | ||
37 | servizio da caffè 6p
|
1554 | ||
17 | bicchieri vino e acqua 6 p
|
Baccarat | 1555 | |
70 | Murrina
|
Venini | 1563 | |
46 | servizio da the 6p teiera
|
1603 | ||
39 | Anello
|
Swarovsky | 1620 | |
79 | Macinapepe
|
Alessi | 1624 | |
87 | Apribottiglia
|
Christofle | 1626 | |
56 | secchielloghiaccio + 5 bicchieri+
pinza
|
Alessi | 1693 | |
58 | bicchieri cocktail 6p
|
1714 | ||
102 | tazza + piattino 4p
|
Villeroy&Boch | 1717 | |
30 | secchielloghiacciocristallo+ pinza
|
Baccarat | 1718 | |
10 | Vasocristallo
|
Cristal Sevres | 1720 | |
103 | bicchieri 6 p
|
Cristal Sevres | 1728 | |
48 | Boccale
|
Royal Copenaghen | 1813 | |
5 | Seviziocaffè
|
Richard Ginori | 1832 | |
36 | Serviziocaffèbordogiallo
|
1848 | ||
43 | bicchierispirale 6 + 6 p AV
|
1850 | ||
98 | scatola per sale + termometro per frigo | Alessi | 1964 | |
97 | lattiera + cremiera +zuccheriera
|
1977 | ||
63 | Bicchiereargentato
|
Christofle | 1992 | |
49 | appoggiacoltelli 8 p
|
Christofle | 2128 | |
59 | Ciondolo
|
Swarovsky | 2161 | |
27 | Anello
|
Swarovsky | 2164 | |
76 | Caraffa
|
2176 | ||
41 | piattini dessert porcellana 7 p
|
Mancioli | 2222 | |
61 | Gemelli
|
Swarovsky | 2239 | |
51 | flute spirale 10 p
|
2251 | ||
45 | servizio da the 6p teiera
|
2275 | ||
47 | servizio the bordogiallo
|
2279 | ||
71 | Murrina
|
2357 | ||
32 | flute 12 p
|
2360 | ||
23 | Serviziocaffèbianco
|
Royal Dulton | 2362 | |
62 | Piattino
|
Royal Copenaghen | 2536 | |
86 | Spilla
|
Swarovsky | 2541 | |
77 | posacenere + barattolosigariargentato | Venini | 2561 | |
11 | salsiera e piattini 6p
|
2580 | ||
3 | bicchieri vino e acqua 6 p + 6p
|
Baccarat | 2653 | |
31 | cane nerocristallo
|
Baccarat | 2699 | |
75 | Tagliatartufi
|
Alessi | 2718 | |
35 | portasigarette +posacenerecristallo
|
Christofle | 2761 | |
72 | Portatessere
|
Swarovsky | 2858 | |
34 | Anello
|
Swarovsky | 2905 | |
66 | bicchieri vino 6 p
|
3078 | ||
104 | bicchieri 6 p
|
Cristal Sevres | 3099 | |
4 | piatto e coppacentrotavola
|
Wedgwood | 3140 | |
12 | servizio rugiada 12 p x 3 AVF 36
|
3157 | ||
100 | segnapostocuscinetti 12 p
|
3255 | ||
42 | bicchieri cognac 6 p
|
3271 | ||
24 | calici flute + brocca pallini verdi 12p | 3285 | ||
101 | coppetta 9p
|
Villeroy&Boch | 3304 | |
64 | Secchielloghiaccio
|
3470 | ||
55 | Caffettieraporcellana
|
3615 | ||
38 | servizio da caffè 6p
|
3669 | ||
95 | Portaspezieverde
|
Alessi | 3702 | |
68 | Shaker
|
Alessi | 3783 | |
9 | olio, aceto
|
3802 | ||
67 | Shaker
|
Alessi | 3804 | |
29 | Spillagrande
|
Swarovsky | 3957 | |
54 | salsiera con piatto
|
3977 | ||
91 | bicchieribibita 8p
|
4102 | ||
83 | 2 cuscini set
|
4128 | ||
40 | Tappo champagne
|
Christofle | 4137 | |
69 | Murrina
|
Venini | 4155 | |
92 | bicchieribibita 8p
|
4319 | ||
96 | Portaspezieverde
|
Alessi | 4349 | |
73 | palline di Natale 3 p
|
4355 | ||
53 | Spilla
|
Swarovsky | 4381 | |
6 | servizio da the 6p
|
Villeroy&Boch | 4420 | |
13 | Zuppieragrossa
|
Wedgwood | 4464 | |
18 | bottiglia liquore bicchieri cristallo 4 p | Baccarat | 4470 | |
25 | secchielloghiaccio + pinza £ 39
|
Christofle | 4484 | |
2 | servizio piatti bordo oro 12 p
|
4597 | ||
94 | Portaspezierosa
|
Alessi | 4687 | |
88 | olio, aceto, sale, pepe
|
4751 | ||
22 | Teieraargentata
|
Christofle | 4756 | |
1 | serviziopiatti Bettina 8 p | Alessi
|
4762 | |
81 | 2 calici da cocktail cristallo
|
Orrefors | 4856 | |
7 | bicchiericristallo 6 p
|
Baccarat | 4942 | |
74 | Bicchieri alti 6 p
|
4943 |