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News

Il vescovo don Marco con i suoi cresimati

Venerdì 24 novembre

Nel tardo pomeriggio, l’incontro con i ragazzi del post-Cresima.

Più di quaranta ragazzi si sono ritrovati col vescovo che li ha cresimati, curiosi per questa convocazione.

Usando Zaccheo come specchio, sono emerse domande profonde come “ci conosciamo bene?”, “siamo contenti di noi?”, “cosa conta davvero nella nostra vita?”.

E per dare una risposta seria occorre lasciarsi trovare da Gesù e rispondere alla sua chiamata perché Gesù è il solo che vede il desiderio che abbiamo nel cuore.

Ecco, allora, la domanda: “voi che avete ricevuto la Cresima, avete incontrato Gesù?”.

Non si può entrare in chiesa, ricevere la Cresima e uscire uguali a prima. Lo Spirito opera un cambiamento e i cresimati sono chiamati a mettere in gioco i propri talenti.

A questo proposito, il reparto degli scouts presente è stato di aiuto attraverso la proclamazione della propria promessa che è un invito ad un impegno attivo perché il male peggiore è non fare niente.

Al termine dell’incontro, tutti i ragazzi hanno firmato un grande dado per ribadire la loro disponibilità a mettersi in gioco per Dio.

Don Marco e i pensionati

Venerdì 24 novembre

Un confronto che ha puntato sull’importanza dell’esperienza di vita di ognuno.

Avendo vissuto di più, si dovrebbe aver assimilato di più lo stile di vita di Dio.

Per questo si diventa dei punti di riferimento, degli esperti di vita a disposizione delle giovani generazioni, ma con serenità e non in qualità di professori o giudici.

Si è chiamati a raccontare quanto Dio ci ama.

Per questo motivo non bisogna scoraggiarsi e cedere alla “mormorazione”.

Al contrario, l’affidarsi a Dio, il consegnarsi a Lui fa sì che si recuperi un atteggiamento di vita più interiore dove il silenzio, la solitudine possono trasformarsi in contemplazione.

E anche quando le forze verranno meno e i tempi e i ritmi rallenteranno, l’alzare lo sguardo a Gesù crocifisso ci farà ricordare che si può essere efficienti anche nella totalità dell’inefficienza.

Il vescovo incontra gli operatori parrocchiali

Giovedì 23 novembre

Nel dopo cena, l’arcivescovo Marco Arnolfo incontra gli operatori parrocchiali presso l’oratorio di san Bernardo.

Chi sono gli operatori parrocchiali?

Sono tutti coloro che collaborano alle diverse attività della parrocchia nei diversi ambiti. Troviamo quindi in questa categoria i catechisti, i membri delle corali, gli animatori, gli animatori liturgici, chi si occupa della pulizia delle chiese, i priori, ecc.

L’incontro ha coinvolto circa un centinaio di persone.

I punti centrali toccati da don Marco:

  • lo scopo della divisione in comunità pastorali, cioè l’offrire le stesse possibilità a tutte le parrocchie cominciando a mettere in comune le risorse (ambienti, persone, formazione…). Per far questo occorre cominciare a ragionare per comunità, nutrirsi di Parola di Dio e lavorare insieme.
  • identità dell’operatore parrocchiale. L’operatore parrocchiale è colui che rende viva la Parola e la diffonde attraverso il contagio gioioso perché chi incontra davvero Gesù non può non annunciarlo. E’ questo il vino nuovo di cui si ha bisogno per rinnovare la nostra Chiesa.
  • Importanza delle tre convocazioni. Sono un tempo forte per ascoltare la Parola di Dio che ci converte, ci plasma perché è solo dal Signore che parte il nostro impegno. Sono un tempo anche per stare insieme e vivere un’esperienza di Chiesa che vuole essere il volto di Cristo.

Infine, vengono anche identificati dei possibili ostacoli al progetto di Comunità Pastorale quali:

  • le difficoltà dell’inizio che possono scoraggiare
  • la chiusura nelle proprie parrocchie o campanilismo.

 

 

           

Al via la visita pastorale

    Giovedì 23 novembre

Si inizia con la visita all’Hospice Edo ed Elvo Tempia dove si è svolto un incontro, oltre che con gli ospiti, anche con i dirigenti e il personale per ringraziarli per l’ottimo lavoro svolto, fiore all’occhiello in questo ambito di servizio.

Nel pomeriggio, la visita alle tre case di riposo situate nelle diverse parrocchie. Il vescovo, nel suo saluto, si è soffermato a sottolineare il ruolo degli anziani nella società attuale e ha suggerito come essere partecipi, nonostante la malattia e la sofferenza, alle varie attività della comunità pastorale. Il mezzo efficace suggerito è la preghiera e l’offerta della propria sofferenza a Dio.

Visita Pastorale: il programma

La visita pastorale è un momento importante per la nostra comunità pastorale, che comprende le parrocchie di San Pietro e San Bernardo di Gattinara e San Giorgio di Lozzolo, per pregare, proporre e vivere la testimonianza gioiosa del Vangelo insieme al nostro arcivescovo Marco Arnolfo.

Ecco il programma:

Giovedì 23 novembre

Ore 10.00        visita Hospice

Ore 15.00        visita alla casa di riposo Patriarca

Ore 16.00        visita alla casa di riposo San Lorenzo

Ore 17.00        visita alla casa di riposo Paradiso

Ore 19.00        incontro con i Consigli Parrocchiali Affari Economici a San Bernardo

Ore 21.00        incontro con i collaboratori parrocchiali a San Bernardo

 

Venerdì 24 novembre

Ore 10.00        incontro con la comunità presso la chiesa San Pietro

Ore 18.30        incontro con i ragazzi che hanno ricevuto la Cresima dal vescovo Marco presso l’oratorio San Pietro

ore 21.00         incontro coi giovani presso l’oratorio San Pietro

 

Sabato 25 novembre

Ore 10.00        incontro coi bambini del catechismo e loro genitori presso auditorium Lux

Ore 11.30        incontro con le autorità civili presso la casa parrocchiale di San Pietro

Ore 15.30        incontro con la Caritas presso il cortile delle suore

Ore 17.00        visita e santa Messa a Lozzolo

 

Domenica 26 novembre

Ore 10.30        Santa Messa in San Pietro

Ore 18.30        Santa Messa in san Bernardo

Convocazione del Consiglio Pastorale Parrocchiale

Venerdì 3 novembre alle ore 21.00 si riunirà il Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Principale punto dell’ordine del giorno sarà l’imminente visita pastorale del nostro arcivescovo Marco Arnolfo che avrà luogo dal 23 al 26 novembre.

Dopo questo incontro potremo fornire indicazioni più dettagliate riguardanti il programma della visita.

Perchè cantare insieme è meraviglioso…

Buongiorno a tutti!

 

“Dio non ha solo un canale per parlare all’ uomo, utilizza tutti i metodi possibili immaginabili pur di mettersi in contatto con noi.”

Frate Alessandro Giacomo Brustenghi, tenore di fama internazionale, sostiene che “la musica è il suono della voce di Dio”. Se abbiamo modo di poter ascoltare la melodia giusta, la nostra anima risuona, ed il nostro corpo fa da cassa di risonanza per le nostre emozioni, che inevitabilmente si amplificano. E altresì ormai appurato che cantare insieme ad un nostro fratello o ad una nostra sorella, porti allegria e raccoglimento.

La corale giovani ha messo in pratica quella che era un’idea comune da un po’ di tempo. Durante le messe animate dai nostri, saranno messi a disposizione dei libretti con all’interno “la scaletta” di brani che andranno riprodotti, con i testi integrali; chiaramente gli aggiornamenti dei brani verranno costantemente riportati sulle edizioni successive. L’intento è quello di farvi cantare insieme a noi!

Ci vediamo domenica!

La corale giovani

Cena con i Santi

Una serata passata all’insegna della semplicità e dell’allegria per prepararsi alla festa dei Santi.

Dopo una cena a buffet con piatto principale “la pasta di don Jarek”, ecco che bambini, genitori e animatori si sono divisi in due squadre per sfidarsi e affrontare le varie prove seguendo le tracce lasciate da alcuni santi come madre Teresa, san Lorenzo, santa Lucia, san Michele e don Bosco.

In realtà non si sa il nome della squadra vincitrice perché il buon clima creatosi non ha ritenuto importante questo dettaglio.

La serata si è conclusa con una breve preghiera e con la consegna di dolcetti speciali. Dolcetti indicanti la ricetta della santità.

       

Inizio nuovo anno pastorale

Con la Santa Messa delle 10.30 si è dato ufficialmente il via al nuovo anno pastorale che vedrà impegnata tutta la comunità parrocchiale su diversi fronti.

Le varie attività ed iniziative dell’anno avranno come filo conduttore il tema “Vino nuovo in otri nuovi” proposto dal nostro vescovo don Marco Arnolfo. Ed una prima novità è la divisione della nostra diocesi in Comunità Pastorali, ossia gruppi di tre o quattro parrocchie che lavoreranno insieme per migliorare l’azione pastorale sul territorio. La nostra comunità pastorale è formata dalle parrocchie di S. Pietro e S. Bernardo di Gattinara e di S. Giorgio di Lozzolo.

Da prendere nota in agenda sono le date della visita pastorale. Dal 23 al 26 novembre la nostra comunità pastorale riceverà la visita del vescovo. Tutti saremo chiamati a partecipare ai vari momenti di preghiera, dialogo, riflessione, festa per poter cominciare a produrre quel vino nuovo di cui si parlava sopra.

A breve verrà pubblicato il calendario coi diversi appuntamenti.

 

Commemorazione dei defunti

Il 2 Novembre è il giorno che la Chiesa dedica alla commemorazione dei defunti, che dal popolo viene chiamato semplicemente anche “festa dei defunti”. Ma anche nella messa quotidiana, sempre riserva un piccolo spazio, detto “memento, Domine…”, che vuol dire “ricordati, Signore…” e propone preghiere universali di suffragio alle anime di tutti i defunti in Purgatorio. La Chiesa, infatti, con i suoi figli è sempre madre e vuole sentirli tutti presenti in un unico abbraccio. Pertanto prega per i morti, come per i vivi, perché anch’essi sono vivi nel Signore. Per questo possiamo dire che l’amore materno della Chiesa è più forte della morte.
Nel convento di Cluny viveva un santo monaco, l’abate Odilone, che era molto devoto delle anime del Purgatorio. Preghiere, sofferenze, penitenze, mortificazioni e messe venivano applicate per la loro liberazione dal purgatorio. Si dice che uno dei suoi confratelli, di ritorno dalla Terra Santa, gli raccontò di essere stato disperso da una tempesta sulla costa della Sicilia; lì incontrò un eremita, il quale gli raccontò che spesso aveva udito le grida e le voci dolenti delle anime purganti. Costui, all’udire queste parole, ordinò a tutti i monaci del suo Ordine cluniacense di fissare il 2 Novembre come giorno solenne per la commemorazione dei defunti. Era l’anno 928 d. C. Da allora, quindi, ogni anno la “festa” dei morti viene celebrata in questo giorno. Da allora quel giorno rappresenta per tutti una sosta nella vita per ricordare con una certa nostalgia il passato, vissuto con i nostri cari che il tempo e la morte han portato via, il bene che coloro che ci hanno preceduti sulla terra hanno lasciato all’umanità, e il loro contributo all’aumento della fede, della speranza, della carità. Il 2 Novembre, poi, ci riporta alla realtà delle cose richiamando la nostra attenzione sulla provvisorietà della vita. Questo pensiero richiama il fluire del tempo intorno a noi e in noi.

Le sante Messe del 2 novembre in suffragio
Ore 8.00 – cappella feriale
Ore 20.30- Chiesa san Pietro

don Jarek